Forse per deformazione professionale, a volte torno ad indossare il camice da biologa molecolare e la cucina diventa il mio piccolo laboratorio. Con questo spirito, talvolta, bisogna approcciarsi a ricette come questa, che propongo al Redone di Novembre, l’ultimo dell’anno.
JENNY’S SAGO GULA MELAKA
Da How to Eat a Peach, Diana Henry
Ricetta tradotta da Alessandra Gennaro
per 6 persone
300 g di piccole perle di sago o di Tapioca
300 g di Gula Melaka (o zucchero di palma)
4 foglie di pandan fresche
2 lattine da 400 ml ciascuna di latte di cocco
1 pizzico di sale
Procedimento
In una pentola molto capiente, portate a bollore abbondante acqua. Aggiungete il sago e mescolate,fino a quando l’acqua non riprende a bollire. Cuocete per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto, poi spegnete il fuoco, mettete un coperchio e lasciate riposare per altri 10 minuti,nel corso dei quali il sago diventerà trasparente. Scoprite la pentola e versate il sago in un colino. Sciacquatelo sotto l’acqua fredda,scolatelo ancora una volta e lasciatelo nel colino ancora un po’,così da eliminare tutta l’acqua. Dopodichè, trasferitelo in una ciotola che avrete sciacquato con acqua fredda (per non far attaccare il sago) e mettete da parte, affinché si raffreddi.
Preparate uno sciroppo con lo zucchero di palma e 250 ml di acqua. Metteteli in una casseruola dal fondo spesso e aggiungete due foglie di pandan annodate. Portate a bollore, poi fate sobbollire a fiamma bassa per 4 minuti,fino ad ottenere la consistenza viscosa di uno sciroppo. Eliminate le foglie di pandan e trasferite lo sciroppo in una ciotola. Tenete da parte.
Versate il latte di cocco in una casseruola,aggiungete le restanti foglie di pandan, sempre annodate e il sale. Portate quasi a bollore,poi abbassate la fiamma e proseguite la cottura, fino a quando il latte si sarà ridotto della metà ed addensato.
Aggiungetene un po’ al sago, separando le perline con un cucchiaio, e servite accompagnando con lo sciroppo e il restante latte di cocco, da parte.
Note mie
AAA. Attenzione alle quantità. Io ho rapportato tutto a 60 g di Tapioca (pesata a secco).
– Il pandan dalle mie parti non si trova. Inizialmente pensavo di sostituirlo con foglie di stevia, poi ho seguito i consigli di Alessandra e ho usato un po’ di estratto di vaniglia.
– Se non avete mai cucinato la tapioca, immagino la vostra difficoltà, però qui è indicato bene.
– Con il latte di cocco l’esperienza è stata disastrosa. Ho preso quello in lattina. Non vi dico lo spreco! Inoltre è un prodotto che alle nostre temperature, che ormai sono sotto i 25 °C, inizia a solidificare, perciò non potete conservarlo in frigo dopo averlo fatto rapprendere, perchè solidificherà e vi sembrerà di mangiare un pezzo di plastica. Usate al momento.
– Il dessert, invece, va gustato freddo, perchè è davvero dissetante! Onestamente mi è piaciuto. La ricetta non è riproducibile fedelmente alle nostre latitudini, ma è stata davvero un’esperienza divertente! Sarà che mi era rimasta negli occhi e morivo dalla voglia di provarla! Ad ogni modo, per ovviare all’inconveniente del latte di cocco, potete accompagnare con una crema a vostro gusto. Io la salvo, e la rifarò. In estate.
P R O M O S S A
novembre 9, 2019 alle 10:48 AM
Accidenti che coraggio a cimentarti in una preparazione così inusuale dalle nostre parti! E il fatto che voglia rifarla dice tutto…grazie Sonia!
novembre 9, 2019 alle 12:21 PM
Grazie Stefania, assolutamente. Rifarò molto volentieri!!!!