“Signora, per caso si tratta di un libro di moda?” (…)“E’ un libro di cucina!” – rispondo inorridita al commesso fighetto di una libreria che offre panini e piatti tipici, accompagnati da vini e fiumi di birra…
Ad ogni modo, ce l’ho fatta! A pochissimi giorni dal lancio del libro, una preziosissima copia era già nelle mie grinfie mani di provetta cuoca. Sfogliato più e più volte, ogni volta sembrava essere la prima. I particolari non finiscono mai, ogni volta questo libro si chiude lasciandomi sempre qualcosa di nuovo, una ricetta o un suggerimento che fanno la differenza. I testi introduttivi con richiami alla storia di un piatto, piuttosto che il richiamo ad un luogo geografico, o ritrovare le ricette dei foodbloggers che segui di più, come anche scoprirne di nuovi e riconoscerti in una Community, sono tutte cose che non hanno prezzo. Immaginare i retroscena leggendo la pagina dei ringraziamenti, sognare di esserci stata anche tu: potere della scrittura, o forse potere della Van Pelt, la mente di tutto ciò.
CRÊPE IS THE NEW BLACK è questo, ma anche molto di più. E’ un prodotto editoriale che ha molte cose da dire, come ad esempio “IL Razzismo è una brutta storia” e tante cose da fare per i ragazzi della Piazza dei Mestieri a cui è destinato il ricavo delle vendite. Il giro del mondo in 45 crêpes ci aspetta tutti, io son già partita per il Vietnam, in barba alle vacanze last minute del marito… e vi propongo i Banh Xeo “eredità francese dal gusto autoctono” cit.
La ricetta è di Lidia Mattiazzi del blog thespicynote.it che, spero, perdonerà la mia inesperienza, e che troverete a pag 91 del libro! Può essere realizzata a mo’ di crêpe oppure, come ho fatto io, a omelette e servita con tanto verde attorno (erba cipollina, germogli, lattuga, menta e basilico tailandese, coriandolo)… Non è stato facile scegliere una ricetta, mi sono lasciata convincere dal fatto che fosse già impostata senza glutine e poi onestamente non ho saputo resistere all’abbinamento dei funghi coi gamberetti, lo confesso.
By the way… queste ricette sono tutte da provare , ora scatenate le ricerche e correte ad approvvigionarvi del prezioso testo, su su che è buono e bello 😉
INGREDIENTI
Per la pastella
200 g farina di riso
200 ml di latte di cocco
200-250 ml di acqua
1-2 cucchiaini di curcuma
1 cucchiaino di sale
Per il ripieno
1 cipolla piccola
75 g funghi shitake (o champignon)
250 g di gamberi
erba cipollina fresca
germogli di soia, foglie di coriandolo fresco, di menta, di basilico tailandese e di lattuga per guarnire
sale
olio di semi per friggere
luglio 27, 2017 alle 9:59 PM
Guarda, devo dire che sono davvero difficili perché la pastella senza glutine ha una consistenza piuttosto.. indomabile! Ma ti sono riusciti benissimo e solo con l’esercizio puoi ottenerli esteticamente più belli, ma di certo quello che a noi interessa è il gusto!!!
Grazie di cuore, un abbraccio!
Lidia
luglio 28, 2017 alle 7:44 AM
Grazie Lidia, è un esercizio piacevole, anzi gustoso. Questa ricetta mi ha davvero “stregata”
luglio 28, 2017 alle 8:15 PM
Ciao Sonia, come ha potuto il commesso fare un tale affronto??? :-))) E per quanto riguarda la ricetta, così difficile, mi viene voglia di provarci , anche perché deve essere di una bontà pazzesca! Ti farò sapere… Un abbraccio
luglio 28, 2017 alle 8:47 PM
Il commesso ha avuto fegato…. quel che conta è aver raggiunto l’obiettivo 😉
By the way …questa omelette non è più difficile del sartù. Do you remember?